[vc_row css=”.vc_custom_1621948938078{padding-top: 2% !important;padding-bottom: 2% !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”1204″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
Il massaggio linfodrenante
COM’É NATO?
All’inizio degli anni Trenta, i coniugi danesi Emil e Astrid Vodder lavoravano come fisioterapeuti a Cannes, sulla Costa Azzurra. Molti dei loro pazienti provenivano dall’umida e fredda Inghilterra e la maggioranza di essi lamentava malattie infettive croniche delle vie respiratorie superiori (sinusiti, faringiti, riniti, tonsilliti etc.). Ciò che catturò l’attenzione di E. Vodder fu la presenza al tatto di alcuni linfonodi gonfi e duri nel collo.
Maturò l’idea che un massaggio leggero a questi gangli avrebbe migliorato lo stato di salute di questi soggetti, cosa che fu ampiamente dimostrata nella pratica.
E.Vodder (1896-1986), pur non essendo medico, fece una scoperta geniale che si rivelò un grande progresso nell’ambito della medicina e dell’estetica.
Secondo quanto disse, l’idea iniziale del drenaggio linfatico gli venne in sogno. La medicina ufficiale dell’epoca sconsigliava fortemente di massaggiare questa zona interdetta. Tuttavia, riconosciamo il coraggio di questa sperimentazione andata a buon fine.
I coniugi Vodder si dedicarono all’approfondimento delle potenzialità del nuovo tipo di massaggio da loro ideato, creando così ciò che oggi chiamiamo “Drenaggio Linfatico Manuale” (DLM) ovvero “Linfodrenaggio”.
Essi osservarono come molti disturbi di natura medica e estetica migliorassero notevolmente con l’applicazione del DLM.
Nella primavera del 1936 il DLM venne presentato a Parigi per la prima volta, nell’ambito di un congresso sulla bellezza (“Santè et beautè”).
E. Vodder attribuì inizialmente alla linfa un ruolo nutritivo e rigeneratore dei tessuti corporei, che si è rivelato del tutto illusorio, dato che la linfa è un liquido che trasporta residui e non ha funzioni nutritive. Tuttavia, attivando l’uscita della linfa e del liquido interstiziale infiltrato mediante il DLM, la “qualità” dei tessuti colpiti migliora (non perché i tessuti sono più “nutriti”, bensì perché sono “puliti” meglio).
All’inizio solo un gruppo di massaggiatori e di estetiste seguì questi insegnamenti, finchè non molti anni fa, ricercatori medici come i professori M. Földi e Kunke in Germania, J. R. Casley-Smith in Austria o Collard in Belgio e altri ancora, cominciarono a interessarsi al sistema linfatico vascolare e a studiare gli effetti del DML a un livello più scientifico di quello sviluppato da E.Vodder.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1621844176305{border-bottom-width: 3% !important;padding-top: 3% !important;}”]LA CURA DEI LINFOEDEMI
Se l’apporto di E. Vodder per quanto riguarda il DLM è interessante nel trattamento di molti disturbi, esso diventa veramente insostituibile nella cura degli edemi linfostatici o linfoedemi.
Pensiamo per esempio al gran numero di donne che hanno dovuto operarsi di tumore al seno e a cui è stata tolta una mammella con i gangli ascellari corrispondenti. Nel giro di un paio di anni molte di esse manifestano un ostinato edema (un gonfiore caratteristico) al braccio privato di gangli. L’unica maniera non cruenta per risolvere questi casi è costituita proprio dall’applicazione sistemica del linfodrenaggio.
Per questo motivo attualmente in Germania il servizio sanitario nazionale comprende le terapie di linfodrenaggio, sempre che siano prescritte dal medico e praticate da un fisioterapeuta o da un massaggiatore professionista.
SCUOLE DI LINFODRENAGGIO
Durante gli ultimi anni della sua vita, Vodder cedette la rappresentanza del suo metodo alla scuola di Walchsee in Austria e al professor M. Földi in Germania.
LINFODRENAGGIO IN ESTETICA
Il DLM è diventata una tecnica di sostegno nel campo estetico nel trattamento di molte disfunzioni che danneggiano l’aspetto esteriore delle persone.
La nostra pelle può essere soggetta a una serie di disturbi (gonfiori, edemi, ematomi, irritazioni, acne, ferite appena cicatrizzate ecc.) i quali, pur non rappresentando in molti casi un vero e proprio pericolo per la salute, modificano tuttavia l’aspetto esteriore.
Il DLM è utile per i seguenti problemi:
- Cutanei: acne, rosacea, dermatite periorale, couperose.
- Del tessuto adiposo: cellulite.
- Chirurgici: pre- e post- chirurgia ricostruttiva ed estetica, prevenzione e trattamento delle cicatrici.
- Altri: nei trattamenti contro invecchiamento e contro lo stress; edemi facciali; gambe gonfie e stanche
LINFODRENAGGIO CELLULITE ED EDEMI
Nella terapia sia dei linfoedemi sia della cellulite, il DLM svolge un ruolo predominante. In molti casi, bisogna adottare altri provvedimenti che aiutano a combattere questi disturbi: dieta, attività fisica, massaggi, etc. Il linfodrenaggio rappresenta un aiuto fondamentale per favorire il drenaggio dei residui accumulati nelle zone in cui è presente la cellulite.
Nel caso in cui la persona ricorra a metodi più drastici come liposuzione (che comunque agisce sul grasso e non sulla cellulite, quindi cambia la forma e non la sostanza), il trattamento ripetuto regolarmente del DLM, prima e dopo l’intervento, diventa indispensabile per aiutare a ridurre il più possibile le varie complicazioni, come per esempio l’accumulo degli ematomi in placche dure che potrebbero formarsi sottopelle.[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner][vc_column_text css=”.vc_custom_1621845802123{padding-top: 3% !important;padding-bottom: 5% !important;}”]LINFODRENAGGIO IN MEDICINA
In campo medico, dal momento della sua creazione, il trattamento linfodrenante si è diffuso ampiamente con i vari approfondimenti che ne sono derivati.
In alcuni casi, il DLM costituisce il procedimento terapeutico principale, come nei linfoedemi. Mentre in altre occasioni, rappresenta una terapia di sostegno, le quali possiamo elencare in:
- Edemi della gravidanza
- Edemi nella sindrome premestruale
- Edemi post-operatorie e post-traumatici
- Fleboedemi
- Edemi da farmaci
CONTROINDICAZIONI
Esistono alcuni tipi di edemi nei quali il trattamento è controindicato:
- Edema causata da un’infezione acuta, per non diffondere l’infezione
- Un’insufficienza cardiaca, per non sovraccaricare troppo il cuore causando un edema polmonare
- Una flebite, trombosi o tromboflebite
- Una perdita importante di proteine, come nel caso degli edemi renali o epatiche
- Affezioni della pelle come eczemi
- Asma bronchiali e bronchite asmatici acute.
- Flebite, trombosi e tromboflebite
- Infezioni acute di origine virale oppure batterica
- Insufficienza cardiaca scompensata
- Ipertiroidismo
- Ipotensione
- Sindrome del seno carotideo
- Tumori maligni
[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row]