Diario del digiuno intermittente.

Il rispetto dei bioritmi secondo la medicina tradizionale cinese.

]Il Digiuno è una pratica molto gettonata e promossa negli ultimi anni. Visto che l’assunzione troppo abbondante di cibo comporta solo disturbi alimentari e malattie, molte persone praticano diverse forme di digiuno in modo regolare.

Vi è, per esempio, il digiuno prolungato, che dura 5 giorni o una settimana e sicuramente non può essere eseguito senza alcuna osservazione.

Esistono poi il digiuno intermittente, il “mima-digiuno” di Valter Longo, il digiuno di 24 ore e tanti altri. Ognuno applica una scelta in conformità con le proprie credenze, ma anche in base alla capacità di resistenza, alle necessità per il proprio stato di salute oppure a seconda della perdita di peso a cui si aspira. Quante volte ho sentito dire: “Mi sento pesante, faccio il digiuno per detossinare e sgonfiare la pancia”. I benefici sono notevoli, soprattutto nei confronti del sistema immunitario; per non parlare di quelli legati al rinnovamento cellulare e quelli per l’intestino, per il fegato e per altri organi legati alla digestione.

Io, personalmente, ho sempre fatto fatica ad astenermi dal cibo: non ho mai fatto diete e non mi sarei mai immaginata di farne. A mia madre, invece, dopo il ciclo di agopuntura, il dottore consigliò di fare un mese di digiuno intermittente, che l’avrebbe aiutata ad alleggerire gli organi della digestione.

Nella medicina cinese, tutto il microcosmo, come il macrocosmo, si muove con i propri bioritmi. Tutti gli organi del corpo lavorano rispettando il ritmo annuale (secondo le stagioni) e quello giornaliero. Rispettare questi ritmi aiuta a preservare l’energia.

Per esempio, mangiare molto la sera quando lo stomaco, l’intestino, la milza e gli organi più importanti nella digestione sono al minimo della loro attività, può portare a una carenza energetica. Sarebbe come far andare a lavoro una persona assonnata di sera, proprio quando le sue forze sono agli sgoccioli. Gli organi sopra citati lavorano durante la mattinata.

L’intestino inizia il suo turno alle ore 5 fino alle 7. Non a caso, specialmente dopo aver mangiato tanto la sera, alcune persone si svegliano a quest’ora senza riuscire più a riaddormentarsi. Dopodiché, giunge al suo massimo lo stomaco, dalle ore 7 alle ore 9 del mattino, seguito dalla milza. Con l’avanzare della giornata, l’energia di questi organi comincia a calare, arrivando alla sera al suo minimo potenziale.

Ecco perché, secondo i bioritmi degli organi della medicina tradizionale cinese, il pasto più importante deve essere la colazione, seguito dal pranzo, costituito dal 30% del totale giornaliero, ed infine con il suo 20%, dalla cena.

Il digiuno intermittente, accompagnato da queste regole, non può essere fatto saltando un pasto qualsiasi, tipo la colazione come spesso avviene, ma deve essere saltato necessariamente solo quello della cena. Alcuni clienti affermavano di non farcela a mangiare a pranzo, dicendomi che a cena avrebbero mangiato del pesce al forno con le verdure, che sarebbe comunque stato un piatto leggero. Questo non ha importanza, perché nella percentuale del consumo giornaliero, il maggior carico è comunque quello serale e quindi non va bene a prescindere.

Rispettare il bioritmo del corpo permette di: 

  • recuperare l’energia e svegliarsi la mattina con più facilità
  • dormire meglio (tutti coloro che si svegliano la notte dovrebbero provare a non cenare perchè l’intestino, che è carico di lavoro alla sera, non da pace al suo padrone)
  • sentirsi più leggeri
  • disintossicare l’intestino (per concludere un ciclo completo della digestione sono necessarie 16 ore)
  • perdere un po’ di peso
  • essere più belli.

Spinta da queste considerazioni che conoscevo già e che ritenevo più che plausibili, decisi di praticare il digiuno insieme a mia mamma per sostenerla. Non ero molto convinta di farcela,  dato che svolgo un lavoro che affatica fisicamente e per questo rientro a casa con tanta fame. La sera potevo bere dell’acqua calda per colmare un po’ lo stomaco e vedere se riuscivo a reggere, ma è stato molto più semplice del previsto. La fame inizialmente c’era, ma molto meno di quanto mi aspettassi. Facevo l’ultimo spuntino alle 16 e poi stop fino al mattino dopo. Sono rimasta subito sorpresa della qualità e della profondità del sonno: dormivo davvero molto meglio. Non ricordavo più quelle nottate intere senza risvegli. La mattina, quando mi svegliavo, mi aspettavo di avere una fame da lupi, ma questa non c’era. Sentivo la necessità di mangiare solo dopo un’oretta dal risveglio. La colazione era diventata più sostanziosa e abbondante in modo naturale. Niente crampi o dolori. Mia madre ne aveva tratto beneficio anche per la schiena (l’intestino gonfio si fa sentire molto sulla colonna vertebrale). Potevo bere tanta acqua la sera e non mi sentivo per niente gonfia la mattina dopo. Il risveglio era più leggero, direi anche più lucido, senza essere accompagnato da quella sensazione di non avere mai riposato durante la notte.

Il mese era volato. Persi 4 kg, nonostante quello non fosse il mio obiettivo. La pancia era sgonfia come poche volte nella mia vita, ma la cosa più sorprendente giunse dopo aver ricominciato a mangiare regolarmente. La sera non avevo più fame, o meglio, sentivo la necessità di consumare poco rispetto a prima. Il corpo aveva cambiato le sue abitudini, rispettando il bioritmo naturale. Insieme a me e a mia madre si erano aggregate mia sorella, le mie amiche e alcune delle mie clienti.

Così, ho potuto soddisfare la mia curiosità riguardo a quanto sia più o meno efficace e difficoltosa da seguire questa pratica. Siamo giunte al traguardo tutte, tranne una persona. Per lei era difficile astenersi nel momento in cui il resto della famiglia si riuniva a tavola. Difatti, questo è stato un ostacolo per tante persone a cui avevo parlato della mia esperienza. Era difficile rinunciare alla vita sociale: chi mangia spesso fuori oppure si riunisce con i propri familiari solo la sera, non vuole sacrificare questo momento. Io e la mamma ci sedevamo lo stesso al tavolo con una bella tazza di acqua calda senza perdere le conversazioni (e davvero senza soffrire guardando gli altri mangiare). Mia sorella cambiò le abitudini di tutta la famiglia e continuò a farlo per diverso tempo, come il modo di distribuire i pasti, senza ossessione (se per una volta dovevano andare fuori a mangiare, quel giorno cenavano senza sentirsi in colpa).

Penso veramente che valga la pena provarlo ed è molto semplice: non si mangia dopo le quattro e si beve tanto, soprattutto acqua calda (come fanno tutti i cinesi, che si portano con sé il termos dell’acqua calda).

L’acqua calda giova allo stomaco e blocca la fame. Inoltre, il digiuno aiuta molto a sentire il proprio corpo, i cambiamenti e i benefici che avvengono, in più contribuisce a concentrarsi su quanto si sta meglio. Non mangiare per 16 ore aiuta anche a eliminare tanti stuzzichini inutili che entrano nella nostra vita come cibo spazzatura senza nessuna utilità. Diviene anche una prova di volontà su ciò che siamo disposti a rinunciare per noi stessi, per stare meglio ed essere più sani e più belli.

Oggi che sto scrivendo queste righe riguardo alla mia nuova avventura di quest’anno, lo sto rifacendo: ho iniziato il mio mese di digiuno autunnale dopo l’estate per ritrovare la leggerezza e dormire meglio. 

Ciao a tutti.