Aiutare gli altri per aiutare se stessi
Tanti anni fa, dopo aver visto un film con persone dotate di superpoteri, pensai “Se fosse possibile, quale potere vorrei avere?”. La risposta fu: quello di guarire le persone.
Era un desiderio strano per me, non mi era mai piaciuta la medicina e da pochi anni avevo iniziato a lavorare come estetista, dedicandomi con passione alla bellezza. Dopo qualche anno di esperienza non mi sentivo più soddisfatta: non mi bastava più vedere delle mani o dei piedi ben curati, il viso pulito e così via. Le persone erano felici dopo i miei trattamenti, ma io avrei voluto vederle senza dolori e il più a lungo possibile. Forse perché io stessa volevo star bene. Soffrivo di dolori articolari forti che ormai accompagnavano la mia vita di tutti giorni, ma avevo imparato a lavorare convivendo con il dolore, senza prendere più antidolorifici. Di notte peggioravano e di giorno si attenuavano.
La scoperta dell’antica saggezza
Probabilmente, anzi, sicuramente, volevo star bene ma non sapevo in che modo. Desideravo con tutta me stessa incontrare persone che mi potessero aiutare. E così è stato. Durante un convegno di estetica al Università di Ferrara, al quale ho partecipato come relatrice, conobbi Franco Cracolice, un eccellente agopuntore e direttore della Scuola di Agopuntura della Città di Firenze.
Il dottore fece una breve introduzione riguardante la semiotica cinese, affascinando il pubblico con la lettura dei segni sul viso, spiegando ed illustrando le macchie, l’acne, le rughe, gli angiomi, le dermatiti e altre manifestazioni della pelle come riflesso dello stato di subsalute delle persone. “Ecco” ho pensato “il pezzo mancante del puzzle”.
Lavorando sulla pelle delle persone, ho sempre sentito la mancanza una spiegazione più profonda a tutto ciò che vedevo sul viso, una chiave di lettura che mi poteva aiutare a risolvere i problemi dall’interno. Ebbi l’intrattenibile desiderio di appropriarmi di queste conoscenze. Qualche giorno prima del convegno, sentendomi sotto pressione per dover parlare davanti a 200 persone, mi domandai perché avessi accettato l’invito a partecipare. Dopo anni compresi che proprio quel momento fu la svolta della mia vita. Franco Cracolice, dottore praticante da trent’anni, con la sua sconvolgente capacità di travolgere l’ascoltatore, incuriosirlo e farlo innamorare dell’antica scienza, ha cambiato la mia filosofia di vita, la mia salute, il mio lavoro e il mio approccio verso il prossimo. Durante la pausa domandai a mio marito di rincorrere il dottore per chiedergli un biglietto da visita: volevo sapere chi fosse. Così scoprii che era un agopuntore che praticava a Firenze ed era il direttore della scuola di agopuntura. Sentivo la necessità di approfondire gli argomenti che lui aveva toccato. Nella scuola c’era anche il corso del massaggio cinese Tuina. Poteva fare al caso mio. Feci qualche ricerca sul web, ma trovai pochissime informazioni a riguardo: non si capiva come funzionasse, quasi nessuno lo conosceva e in pochi lo praticavano. Decisi di iscrivermi e provare. Eravamo in 43, il corso era molto richiesto e dopo tre anni ci diplomammo soltanto in 13. All’inizio non fu affatto facile studiare, sembrava che niente avesse senso. Dopo gli studi occidentali di anatomia, sembrava impossibile comprendere i meridiani, gli organi e i molteplici punti di agopuntura, ognuno con la sua azione specifica che varia a seconda della combinazione con gli altri punti. La difficoltà maggiore era capire come tutti questi fattori si collegassero in unico approccio medico e come potessero diventare la chiave per un buon trattamento di massaggio, volto a manipolare l’energia delle persone. I professori ci rassicurarono, spiegandoci che dopo aver appreso tutto, la mente si sarebbe schiarita e sarebbe diventato tutto più semplice. E così fu. La medicina tradizionale cinese è semplice, è logica e pratica, è basata sull’osservazione della natura, dove il macrocosmo (il mondo e l’universo) è uguale al microcosmo.
Durante gli anni di studio intrapresi due percorsi:
Il mio personale, con agopuntura, massaggio e moxibustione
Quello lavorativo, nel quale iniziai ad applicare le mie conoscenze della medicina cinese nei trattamenti estetici.
Sconfiggere l’acne e ritrovare se stessi
Ricordo ancora una delle mie prime esperienze con tanto affetto. Conobbi una ragazza che soffriva di acne. Era giovane, aveva circa 25 anni ed era venuta da lontano, accompagnata dal fratello perché aveva il timore di guidare la macchina. Aveva sentito parlare degli ottimi prodotti della ditta di cosmetici naturali di Firenze, nella quale lavoravo in quel momento. Sperava di apportare miglioramenti alla sua pelle. Il suo viso era pieno di brufoli: non sarebbe stato facile trattarlo con i soli prodotti. Entrando subito in simpatia, le feci qualche domanda sul suo stato psicofisico.
Lei si aprì e mi parlò dei suoi problemi di ansia e degli attacchi di panico dopo la morte della nonna. Le guardai la lingua (attraverso un esame di quest’ultima, nella medicina cinese, è possibile inquadrare lo stato di salute della persona) e pensai “In questa situazione, le cosmesi faranno poco o nulla se non andremo a trattare lo stato di agitazione che si porta dentro”. Così le proposi di provare i massaggi. Rispose che ci avrebbe pensato, prese i prodotti e se ne andò. Dopo sei mesi, mi telefonò comunicandomi che aveva deciso di provare, nonostante il viaggio di più di un’ora e la difficoltà a chiedere ogni volta al fratello di accompagnarla. Così intraprese il suo percorso.
Fu una cliente modello e difatti, raggiunse dei risultati straordinari. Dopo un anno, dedicando alle prime sedute una frequenza bisettimanale e successivamente una mensile per il massaggio Tuina, con l’aiuto delle creme, la sua pelle si ripulì del tutto. La vittoria più grande fu comunque non il miglioramento della sua pelle, bensì del suo stato psicofisico.
La ragazza ripose una grande fiducia in me, anche se allora ero solo all’inizio della pratica del massaggio tradizionale cinese, ma avevo un gran desiderio di aiutare. Dopo pochi mesi, si liberò delle sue paure e cominciò a venire in macchina da sola. Una volta scese da casa anche con la neve, perché non voleva rinunciare alla seduta. Per me fu un importante segno che stavo lavorando nella direzione giusta.
Da questa esperienza, imparai che la volontà di guarire ha un valore del 50% per il risultato. Le persone devono essere pronte ad affrontare il percorso, solo allora i miglioramenti saranno veloci e duraturi e si espanderanno su tutti livelli del benessere.
La bellezza nasce dall’interno e va verso esterno. L’acne è un problema complesso che va affrontato soprattutto con la pace interiore, con l’alimentazione e con diverse tecniche corporee che ci aiutano a lavorare sui blocchi emotivi e fisici. La medicina cinese offre ottimi risultati perché nel suo approccio apporta la filosofia dell’integrità della persona.
Rividi la ragazza anche negli anni successivi, la quale notò i cambiamenti anche nel suo modo di vivere la vita: il coraggio che iniziò a crescere nelle giornate nevose che la spinse a guidare la macchina, crebbe anche verso i rapporti interpersonali: in passato avrebbe pianto per niente, si sarebbe chiusa in casa e avrebbe avuto difficoltà a relazionarsi; la ragazza che era diventata, invece, si sentiva sicura di se, non aveva più paura del dialogo e affermava di guardare alle persone che si lamentano con cinismo. Questo era semplicemente il prodotto di un percorso che la rafforzò, portandola a saper affrontare le emozioni. Ora è una ragazza sicura e determinata, che ha imparato a gestire le situazioni difficili e affrontare le persone invadenti, moglie e mamma di due bambini.
Il guasha therapy
Dopo questa esperienza, iniziai ad approfondire la mia conoscenza di tutte le tecniche della Medicina Tradizionale Cinese volte ad affrontare le problematiche estetiche del viso e del corpo. Nel frattempo, grazie alle persone che si presero cura di me, iniziai anche io ad acquisire sicurezza e fiducia in me stessa, liberandomi dal senso di abbandono e cominciando la mia rinascita.
Trovai libri e corsi in inglese sulla cosmetologia della Medicina Tradizionale Cinese e iniziai a praticare. Così, nel 2011 scoprii il Guasha Therapy, che allora era ancora del tutto sconosciuto. Il Guasha è diventato per me più di un semplice strumento: è il mio dottore personale, che mi ha liberato dai dolori e il mio tesoro, che fa magie. Spesso mi svegliavo di notte per i dolori al braccio o al collo: mi alzavo cercavo il mio “salvatore”, stendevo l’olio e mi grattavo. Il dolore profondo si univa a quello dello sfregamento e piano piano si trasformava in sollievo. In 24 ore dolore si attenuava o spariva del tutto. Dopo qualche anno, lessi un libro di Jeffry Yuen “Le malattie autoimmunitarie casi clinici commentati” dove consiglia usare il guasha per i blocchi e latenze, descrivendola come la tecnica più adatta per trattare le persone che soffrono di malattie autoimmuni, data la sua azione antinfiammatoria e la capacità di eliminare le tossine latenti. Il corpo, quando viene ascoltato, ci indica la strada migliore da seguire. Porto sempre con me il Guasha in borsa; quando lo si sa usare, diventa insostituibile. È apparso nella mia vita come uno strumento di massaggio per il viso ed è diventato il “pettinino magico” da utilizzare durante quasi tutte le sedute del Tuina.
La bellezza nasce dall’interno e va verso esterno.
Iniziai a praticare il Guasha Therapy sulle persone con traumi sportivi (strappi), dolori alla schiena e al collo. Chi scopriva questa tecnica, ne rimaneva sorpreso della sua potenza ed efficacia.
Mi avvicinavo sempre di più al benessere, allontanandomi dall’estetica classica. Sentivo il desiderio di dedicarmi con tutta me stessa a questo percorso. Così decisi di praticare solo il Tuina per trattare gli inestetismi della pelle del viso, la prevenzione dell’invecchiamento e dedicarmi al benessere delle persone.
Ogni mattina, quando mi sveglio e mi accorgo di non percepire dolore, ringrazio tutte le persone che ho incontrato in questi 15 anni che mi hanno fatto conoscere la medicina tradizionale cinese, facendomi appassionare a questa scienza antica, che mi hanno curato e hanno avuto fiducia in me, cambiandomi la vita, l’anima e il corpo. Grazie a tutto ciò, mi sento più giovane ora rispetto a 15 anni fa.
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